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18 Feb

La storia di Rodolfo Valentino...

Pubblicato da Giovanni Di Stallo  - Tags:  #Curiosita', #Storia, #Cinema

La storia di Rodolfo Valentino...

Rodolfo Valentino, o Rudolph Valentino, nome d'arte di Rodolfo Alfonso Raffaello Pierre Filibert Guglielmi di Valentina D'Antonguella (Castellaneta, 6 maggio 1895New York, 23 agosto 1926), è stato un attore e ballerino italiano del cinema muto.

Fu uno dei più grandi divi cinematografici della sua epoca, noto anche per esser stato il sex symbol di quegli anni, tanto che gli fu affibbiato il soprannome di "Latin Lover". Il suo stile recitativo fu ammirato da altri grandi, tra cui Charlie Chaplin.

Terzo di quattro figli (Beatrice, Alberto e Maria erano i suoi fratelli), era nato a Castellaneta, in provincia di Taranto, da padre italiano, Giovanni Guglielmi di Valentina D'Antonguella, un veterinario ex capitano di cavalleria originario di Martina Franca appassionato d'araldica (i suoi studi lo convinsero d'essere imparentato a certi nobili papalini e decise, di conseguenza, di aggiungere al proprio cognome il titolo "di Valentina D'Antonguella"), e da madre francese, Marie Gabrielle Bardin, dama di compagnia della marchesa del posto. La madre è nata in Francia da genitori nobili di origini piemontesi al servizio dei Savoia, trasferitisi in Francia per lavoro. Il cognome italiano della madre non è altro che Bardini, poi francesizzato per motivi pratici e di costume.

Dopo qualche mese a Taranto partì in vacanza per Parigi. Qui si diede alla vita frivola, ben presto rimase senza denaro e fu costretto a chiedere alla famiglia del denaro per poter tornare a casa. Questa esperienza non fu poi così negativa, poiché affinò le sue doti di ballerino. Ritornato a Taranto decise di partire per l'America per avverare il suo sogno. Ad aumentare il fascino dell'America su Rodolfo contribuirono anche i racconti dei successi del musicista tarantino Domenico Savino che anni addietro, era partito per l'America. I Guglielmi conoscevano bene la famiglia Savino e la sorella di Domenico talvolta raccontava a Rodolfo della fama del fratello.

Nel 1913 si imbarcò sul mercantile Cleveland e raggiunse New York il 23 dicembre dello stesso anno. Nuovamente Rodolfo rimase in breve tempo "al verde" e quindi iniziò ad intraprendere mestieri di fortuna come il cameriere e il giardiniere. Grazie all'amico Domenico Savino, che gli regalò un tight, si presentò al Night-Club Maxim dove riuscì a fare una buona impressione e venne immediatamente assunto come taxi dancer (partner a pagamento per balli di coppia). Con le mance cospicue ricevute dalle signore riuscì a superare il periodo di crisi economica nel quale era incappato. Nel frattempo ebbe dapprima una relazione con la nota ballerina Bonnie Glass, che si era appena separata dal compagno Clifton Webb. Da questa "relazione" Rodolfo ebbe anche vantaggi economici, poiché fu ingaggiato dalla stessa per cinquanta dollari alla settimana. In seguito Valentino fece coppia con un'altra ballerina, Joan Sawyer, con la quale lavorò per sei mesi. Valentino dopo queste esperienze si trasferì sulla costa occidentale degli Stati Uniti, a San Francisco, dove venne ingaggiato da una compagnia teatrale di operetta. Qui incontrò Norman Kerry, vecchia conoscenza newyorkese che lo convinse a trasferirsi a Hollywood. Qui girò una serie di film di secondo piano da comparsa, prima di interpretare I quattro cavalieri dell'Apocalisse (The Four Horsemen of the Apocalypse, 1921) il film che gli diede il successo a lungo sognato. Al successo arriva anche e soprattutto grazie anche alla sua bellezza e al magnetismo che la sua figura sprigionava; fu forse uno dei primi sex symbol maschili portati alla ribalta dal cinema; divenne in breve – forse anche in conseguenza della sua morte precoce – un'icona destinata ad entrare nella memoria collettiva.

Valentino (come lo chiamavano le sue fan in delirio) recitava e dettava la moda (gli abiti alla Valentino, i capelli alla Valentino, gli stivali alla Valentino, e soprattutto lo sguardo alla Valentino). Fu il primo "divo" – o meglio, "iperdivo" maschile del cinema degli albori. Altri suoi film importanti sono Lo sceicco (The Sheik, 1921),Sangue e arena (Blood and Sand, 1922), Aquila nera (The Eagle, 1925) e Il figlio dello sceicco (The Son of the Sheik, 1926), in cui impersonava l'eroe romantico e mascalzone, che col suo fascino magnetico ipnotizzava l'attraente protagonista.

Si dice che il suo sguardo magnetico incantasse senza possibilità di scampo il pubblico, specialmente quello femminile, che per Valentino stravedeva. Subito dopo la morte della madre (1918) Valentino conobbe la sua prima moglie, Jean Acker, in occasione di una festa danzante organizzata dal suo amico Douglas Gerrard(direttore del Circolo Atletico di Los Angeles). Si sposarono il 5 novembre 1919. Dopo appena un mese i due però si separarono. Grazie al film La signora delle camelie Valentino incontrò Natacha Rambova che sarebbe diventata la sua seconda moglie.

Molte furono probabilmente anche le relazioni omosessuali di Valentino. I matrimoni lampo con la Acker prima e con la Rambova poi, entrambe vicine al gruppo di donne lesbiche raccolto intorno alla nota attriceAlla Nazimova, furono probabilmente matrimoni di copertura sia per Valentino che per le rispettive mogli. D'altra parte Valentino ebbe diverse relazioni con uomini che contribuirono al suo successo ad Hollywood. Tra queste, quella con il regista de I quattro cavalieri dell'Apocalisse Rex Ingram e con i colleghi Paul Ivano e André Daven.

Nessun interprete maschile prima di lui era diventato così famoso a livello mondiale grazie alla settima arte. La sua stella era però destinata a non durare a lungo: si spense infatti all'età di trentuno anni al Polyclinic Hospital di New York, dov'era stato ricoverato per un malore dovuto ad un'ulcera gastrica, di cui soffriva da tempo e ad un'infiammazione dell'appendice. Colpito da un attacco di peritonite e sottoposto ad intervento chirurgico, tutto si rivelò inutile ed alle 12:10 del 23 agosto Valentino morì. Il suo ultimo film, Il figlio dello sceicco, uscì postumo.

Fonte : Wikipedia

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Bel canto è diaframma (2010) <br /> <br /> [Intermezzo al pianoforte]<br /> <br /> No, no, no, nooo!<br /> Dio! Il cinguettio cala di mezzo vezzo…<br /> No, no, no, nooo!<br /> È un chiassetto demonietto.<br /> Su, da brava, alzi il musetto<br /> E col corsetto…<br /> No, no, no, nooo!<br /> Se sol mi fa un do di petto<br /> La saluto con rispetto,<br /> Me la porto poi a letto.<br /> No, no, no, nooo! <br /> San Geppetto! Io, furbetto? <br /> Ma cos’ha capito mai!<br /> No, no, no, nooo!<br /> Ah, non cerco certo guai!<br /> Col brodetto di galletto<br /> Cucinato da balletto<br /> Una mela porto a letto.<br /> No, no, no, nooo!<br /> Via, sono galantuomo<br /> E per oggi sarò buono,<br /> Ma son stanco, scusi: ho sonno,<br /> A domani il tutto ponno.<br /> Senta, glielo fo’ in falsetto:<br /> Con pa-pa-li-na in bas-set-to<br /> La sa-lu-to con ri-spet-to.<br /> Co-m’è tar-di! Va-do a let-to.
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